Di tutto un po'......

mercoledì 16 maggio 2012

"To Rome with love"..Platone secondo Woody

Ennesima commedia di ambientazione per Woody Allen, con pittoresco cambio di location;  dalla Grande Mela alla Città Eterna,vista attraverso gli occhi trasognati di Hayley, tipica americana in vacanza a Roma che incontra il tipico italiano belloccio dal nome atipico (ma tipico nell'immaginario "italianomastico" USA),Michelangelo,con conseguente storia d'amore a lieto fine;intorno a cui ruotano,senza nesso apparente, altre vicende. Apparente, sia chiaro. 

Perchè in realtà il nesso esiste,sia pur celato dietro le comparsate a volte puramente edonistiche di stars in disarmo. E' un nesso che potremmo quasi definire platonico nel suo contrapporre con nitidezza estrema due mondi; quello delle apparenze allettanti ma vane e quello delle idee capaci di concretizzarsi in qualcosa di reale e importante.Le categorie di confronto sono due;quella dei sentimenti e quella della realizzazione personale.

Per quanto riguarda l'ambito dei sentimenti, seguiamo le vicende speculari di Antonio e Milly, neosposini che, dopo aver sperimentato il vano piacere della trasgressine (lui con la procace "accompagnatrice" col volto e le curve di Penelope Cruz, lei prima col novello "sceicco bianco" Albanese,poi con l'ennesimo bad boy interpretato da Scamarcio),tornano a scegliersi con rinnovato entusiasmo, e di Jack,giovane architetto in colloquio col suo possibile sè adulto( uno smaliziato Alec Baldwin) il quale gli svela passo passo l'inganno di un amore all'apparenza fatale che si rivelerà invece vacuo e falso.

Sul piano della realizzazione personale,la storia di Giancarlo, il quale,grazie all'estrosa caparbietà del consuocero (un Woody Allen sempre all'altezza del suo personaggio),riuscirà a mettere a frutto il poco spendibile ma reale talento di "tenore sotto la doccia",si contrappone specularmente a quella di Leopoldo Pisanello,degno rappresentante di tutti quegli "uomini senza qualità" portati alla ribalta da un successo che, nell'era del GF e dei talk show,si nutre di sèstesso più che di un reale talento,per poi risputare i propri avanzi nel calderone dell'anonimato.

Altrettanto non si può dire di Woody Allen,che si riconferma maestro nel confezionare commedie divertenti e al tempo stesso ricche di spunti riflessivi. E se in uno schema così netto i personaggi dei narratori interni appaiono superflui, è bello credere alle parole del "romano medio" che, in conclusione, promette di raccontarci nuove storie. Provaci ancora Woody!



1 commento:

  1. Molto interessante! Andrò a vederlo il prima possibile! Mi sono perso il precedente, quello ambientato a Parigi...
    Ottima la tua recensione!

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