Di tutto un po'......

martedì 19 gennaio 2016

L'AMORE PIU' GRANDE di Tommaso Mazza

E' un dato di fatto : l'autore corrisponde quasi sempre alla sua opera, in qualche modo vi si rispecchia. Non a caso la recente biografia di Albino Badinelli , giovane carabiniere e martire, è stata scritta da un altro giovane, il seminarista Tommaso Mazza. Giovani non solo anagraficamente ( 20 anni Tommaso e 24 anni Albino, barbaramente ucciso da un plotone di esecuzione nazista ),ma anche e soprattutto spiritualmente ; una "sconfinata giovinezza" ( rubando l'ossimoro sinestetico ad Avati )fatta di tensioni, entusiasmi e amori tutti compresi e legittimati ne L'Amore più grande, quell'Amore che dà il titolo al libro e che spinse il Badinelli a perdere la propria vita per salvarne altre. Ma "chi vuol salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà". Parole semplici per una delle più grandi sfide rivolte dal Vangelo agli uomini, specialmente per chi è giovane e, come Albino, "volitivo, tenace, intraprendente"(p.11), desideroso di "afferrare con gelosia tutto ciò che può...Perché non vada distrutto" (p.18).
Eppure i giovani martiri hanno in comune questa vivacità, quest'ansia di vita contrapposta all'apatia di fin troppi coetanei, i quali, come vecchi avari, preferiscono seppellire i propri talenti nel materasso anziché spenderli al servizio degli altri.  Il "mistero" sta nel fatto che, come ben sappiamo, i talenti si moltiplicano spendendoli e formano un tesoro a nostra disposizione non soltanto nell'Aldilà, ma anche nel corso della nostra esistenza terrena, regalando più significato ai giorni e più vita alla vita.
Ecco dunque il giovane Albino emozionarsi davanti all'ondeggiare del grano come alla neve, all' "onda del mare bello" come all' "echeggiare della valle e del ruscello" (p.19) ; condividere gioie e speranze con famiglia e amici ; coltivare in umiltà le attitudini artistiche, canore e letterarie ; realizzare la propria vocazione di Carabiniere ; innamorarsi ; scovare pur nell'atrocità della guerra scintille di bellezza in una placida marina (p.22) o in "una piccola e umile chiesetta" nella quale sentirsi a casa anche in terra straniera (p.27).
Ed ecco il giovane Tommaso emozionarsi alla vicenda di Albino raccontata dalla nonna, "riviverla in quelle parole ricche di sentimento e di vita"(p.8) e farla sua, farla nostra. Perché i tesori spirituali proprio non riescono a stare in cassaforte e hanno una straordinaria qualità : più si donano più si accumulano e più si accumulano più si donano, in un'osmosi nella quale anche il Tempo diventa relativo ("Là dove tutti tengono l'orologio, egli <Albino> conserva la sua corona <del Rosario>",p.12) e la Morte si fa Paradiso.
"<<Albino è già in Paradiso!>>" (p.50), e lascia un disegno iniziato pochi giorni prima dell'esecuzione e mai terminato (p. 63) che sembra quasi una sfida : completarlo tutti insieme con i centomila colori dei nostri sogni e progetti, delle nostre vocazioni, speranze e unicità. Per un Capolavoro di differenze amiche che porti un'unica firma, quella di Dio.
                                              

Nessun commento:

Posta un commento