Di tutto un po'......

giovedì 5 settembre 2013

Kiki,consegne a domicilio

A volte ritornano,e riempiono le sale. E' il caso di "Kiki,consegne a domicilio",stupendo lungometraggio di Hayao Miyazaki datato 1989 ma ancora sorprendentemente moderno,non solo per via dell'attuale fortuna cinematografica di maghi e maghetti. Qui più che altrove la magia è solo uno spunto per riflettere sulla delicata fase di passaggio dall'infanzia all'adolescenza attraverso le vicende di Kiki,streghetta in partenza,come tutti i "colleghi" tredicenni, per l'apprendistato in un'altra città. Sfreccia via sulla scopa di mamma, accompagnata dalla radiolina di papà (la canzone in apertura è "adulta",parla di un abbandono coniugale) e dal chiacchierio del suo gatto Jiji. E' fin troppo spavalda in volo, ha le idee chiare (la città prescelta dovrà essere sul mare) e una gran determinazione: sa che solo resistendo un anno lontano da casa potrà mantenere i suoi poteri e diventare una strega a tutti gli effetti.
Dopo le prime difficoltà sembra andare tutto bene : la ragazzina incontra una fornaia che la assume per le consegne a domicilio,permettendole così di sfruttare il suo particolare talento magico,cioè la padronanza della scopa. Iniziano così le (dis)avventure fra i cieli e le strade di una luminosa cittadina impregnata di salsedine e poesia,in mezzo a bottegai solerti, adorabili nonnine (potevano mancare?!),cagnoloni gentili e stormi di gabbiani.
Kiki svolge il suo compito fin troppo coscienziosamente e intrattiene rapporti da vera "donnina" con ogni genere di persona, all'infuori di Tombo, simpatico ragazzino che la chiama "signorina streghetta". Nei suoi confronti affiorano mille insicurezze,in un tira e molla di interesse, alterigia e occasioni (volutamente?) perdute di diventare amici. Fino a una pittoresca gita in spiaggia su una macchina volante inventata da Tombo,per andare a vedere un dirigibile ; l'incantevole serenità del paesaggio rispecchia la bellezza del rapporto che sta finalmente nascendo fra i due, quando sopraggiunge un'auto. E' arrivata la smaliziata  "compagnia" di lui,e Tombo accetta al volo la proposta di andare tutti insieme a visitare il dirigibile. Lei invece  rifiuta l'invito,in preda all'imbarazzo per una scelta "antipatica" ma coerente con urgenze emotive del tutto personali , sebbene ancora sconosciute.
Da quel giorno i suoi poteri sembrano inspiegabilmente venir meno, e i goffi tentativi di levarsi in volo servono solo a spezzare la fedele scopa della mamma. E' il momento di maggiore sconforto per Kiki : la rottura con i legami famigliari (la radiolina di papà,che la tranquillizzava informandola sulle condizioni atmosferiche, non è altrettanto efficiente nel"meteo" dell'anima, e il "gattese" di Jiji diventa incomprensibile)che mette in discussione le facoltà assodate ricalibrandole su istanze più adulte e complesse. Ed è una complessa e stupenda creatura la "nuova Kiki" che Ursula,anch'essa strega in quanto artista (il dono della pittura viene paragonato a quello della magia, e "funziona" allo stesso modo)e amica dei corvi del bosco,raffigura in un suggestivo dipinto : espressione fiera nel viso candido come la lunae capelli sciolti al vento. Lo stesso vento misterioso che sorprende la ragazzina subito prima di conoscere Tombo ,ma che alla fine Kiki riesce a evocare per levarsi in volo ( su uno scopettone!) e soccorrere l'amico sospeso nel vuoto. E' il vento delle emozioni, capace di scompigliare all'improvviso ben collaudati sistemi di certezze e mandare in tilt i nostri "poteri", ma anche di trasformarsi nella più grande risorsa,se gestito consapevolmente. E' questa la vera magia, che ha origine nell'egocentrico slancio del puer ,ma va gestita e compresa giorno dopo giorno per appartenerci davvero. Una bella "lezione"rivolta a  tutti quei ragazzi i quali,spinti dallo spauracchio imperante del "bamboccione", pensano che per diventare grandi   sia sufficiente trovarsi un lavoretto e "volar via" da casa, magari aggrappati alla scopa di mamma pronta a spezzarsi alla prima folata di vento.

           

1 commento:

  1. I film di animazione giapponesi sono dei capolavori. Ne ho visti molti, ma questo non lo conoscevo. Ci sono molte tematiche ricorrenti e c'è quella delicatezza nel trattare tali tematiche e nel dipingere i personaggi, che sono adolescenti con una speciale sensibilità, spesso emarginati, ma che trovano una riscossa trasformando le proprie debolezze in dei "poteri"...

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