Di tutto un po'......

martedì 9 febbraio 2021

...e SUL PIU' BELLO arriva la piccola Marta

 "Fresco e commovente"... "Banale"..."Non indispensabile"... "Carino"... "Pretenzioso"...

Forse il film più social della stagione, Sul più bello di Alice Filippi ha già all'attivo innumerevoli critiche, non tutte positive. La più comune si concentra sul finale giudicato irrisolto e frettoloso rispetto a quello "classico" del filone, in cui, da Love Story a Voglia di tenerezza a Autumn in New York,se una bella persona si ammala gravemente non può che morire, soprattutto se nel frattempo ha incontrato l'Amore.

Già l'intenso 50 e 50 di Jonathan Levine, oltre a presentare un protagonista più "umano"che, pur nell'ostentato cinismo, cede all'incoerenza della paura, vira all'improvviso su un lieto fine inatteso quanto spiazzante (quel E adesso? finale apre alla sfida della vita), ma resta un film sulla malattia, mentre Sul più bello non lo è, e credo sia questa la chiave di volta. 

E' la storia di Marta, una "non gnocca" parecchio sfortunata che con l'aiuto degli amici e di un'inesauribile vivacità riesce a conquistare il ragazzo dei suoi sogni. Marta ha anche la fibrosi cistica, così come ha la frangetta, un sorriso contagioso e l'innegabile somiglianza con Amelie; ma non è importante, per questo la vicenda si interrompe sul "matrimonio" con Arturo e non sull'esito della cura sperimentale. Non importa, perché al centro non c'è la malattia ma la persona, che non si esaurisce nei drammatici sgambetti della vita, ma continua comunque a raccontare la propria storia, sempre "sul più bello" giorno dopo giorno dopo giorno.....


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